lunedì 23 aprile 2018

Cacofonia


Nel brusio della gente che prende posto nel teatro, i maestri d’orchestra provano lo strumento prima del concerto.  

Contrabbassi e violoncelli cercano l’incontro con  le vibrazioni calde di viole e violini con sussulti di ondate sonore. Il suono mistico dell’oboe sale come supplica disattesa, una scala discendente di clarinetto, come passi felpati di gatto, si appoggia sulla trama disordinata degli archi. Il basso tuba apre uno squarcio improvviso, uno squillo della tromba evoca battaglie imminenti. Poi il  vibrato del flauto emerge, aleggia un attimo come trillo evocativo sopra le fronde di una foresta cupa per sprofondare ancora nell’intreccio labirintico dei rami.

Nella aria si è addensata una nuvola carica di elettricità statica in attesa della scintilla. Il primo violino si alza, chiede all’oboe il “la” della certezza. Appoggiato il violino alla guancia muove sinuoso l’archetto sulle corde. Dal caos primitivo, il suono di ogni strumento si ricompone gradualmente in un’unica nota, che si staglia potente e limpida, dalle  profondità di un abisso insondabile alla sommità del  un monte di cui si scorge la vetta limpida.

          In quel momento penso alla Genesi: ” la terra era desolata e deserta, le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio si librava sulla superficie delle acque”

Quando l’orchestra diretta dalle mani abili del maestro prende vita è come  l’inizio di una nuova Genesi. Un  viaggio attraverso l’umanità, che ripercorre le sofferenze, le sconfitte, gli aneliti, la grandezza divina, la miseria tremenda dell’uomo. La musica a volte ne è il riscatto sublime.

lunedì 2 aprile 2018

26/03/2018 - Monte Pizzocolo - cresta sud

        26/03/2018 - Una bella cima, la più attraente della catena ovest del Garda. Anche imponente, se si osserva dalla sponda est del Lago.
        Da Toscolano Maderno sono salito in direzione di Maclino, Sanico fino a Ortello. Il  sentiero 27 sale e poi attraversa i versanti boscosi del Pizzocolo e conduce allo sperone della cresta sud. Da lì sono salito fino alla cima.
      La cresta sud è ripida ma altrettanto panoramica sul lago. Entusiasmante quando il convergere dei crinali fa presagire la cima ormai vicina.
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Lungo la cresta Sud il Castello di Gaino che ben presto resta più in basso


verso Salò e Sirmione. Peccato per la foschia, ma godiamo della bella giornata... 


Il Baldo innevato, quasi una placida nuvola  


Dove la cresta perde inclinazione, ormai in prossimità della cima, trovo la neve. Questo infatti è stato un inverno degno di tale nome. 


La vista si apre


 











Verso nord infinite catene di monti, fino al Brenta innevato





Un ultimo sguardo alla cresta Sud appena salita


 e poi discendo la via di Valle (n.11) che ripida toccando malga Valle riporta alla macchina

 Sandra e Lucia, oggi compagne di escursione