Il crepitare del fuoco appena acceso, nella penombra della cucina. Il
profumo di tre mandarini e un pugno di noci
ancora brune di mallo, un grappolo di uva appassita.
E poi le nuvole di fiato nella chiesa fredda e semibuia. Il vecchio organo
e il coro intona l’Adeste fideles.
Mi giungeva qualche frase di mio padre, che accompagnava con la sua voce
rugginosa di tabacco il canto del Natale.
Anche quell'anno la neve si
nascondeva nella cavità di un cielo limpido, la slitta ancora in soffitta tra
il fieno.