giovedì 2 luglio 2015

La traversata delle Vette feltrine




                  Non immaginavo di trovare un ambiente così isolato e severo. Reso ancor più solitario, per me che ero già solo, dalle folate di nebbia che salivano sempre più fitte dalla val Beluna. Le nubi ribollivano sulla cresta del Sasso di Scarnia, mentre sul versante opposto il fondovalle del Cismon  appariva nei varchi delle forcelle tutto al sole. Il sentiero attraversa pendii ripidi sopra salti notevoli.  Molta attenzione a non perdere il passo e  a non smarrire la traccia e l’orientamento nella nebbia .

                Tre camosci che scendevano verso val Canzoi mi hanno guardato distrattamente. Poi un incontro inaspettato. Dietro uno spigolo del sentiero all’improvviso appare una ragazza in  uno sbuffo di nebbia. Un incontro gradito, l’unico di tutta la giornata. Ha un bel sorriso, e non solo. A quel punto il sentiero scendeva in un canalone nella nebbia come in un girone dantesco. Ho avuto qualche dubbio di aver imboccato una traccia che mi avrebbe condotto al lontanissimo fondovalle della val Canzoi, il versante opposto dal quale provenivo. Poi come un sospiro  il sentiero ha ripreso ad attraversare pendii per poi risalire verso l’alpe Ramezza, il  punto più alto della traversata.  Alla forcella ho riposato un momento al confine tra il sole e le nuvole, in fitto dialogo con  fantasmi che ti attorniano quando viaggi da solo .

                 Sono entrato inconsapevole nella  piazza del Diavolo avvolta da fumo denso, luogo dell’immaginario, un prato verde racchiuso tra il perfetto cerchio di un ammasso caotico di  sassi. Poco oltre  ho perso la traccia, ingannato dal segno sbiadito su una pietra rotolata a valle. Evocando diavolo e le streghe  che lì sono di casa, la nebbia si è diradata un momento ed ho visto più in alto la vaga traccia, come sapevo doveva essere, che correva verso la fine della traversata ormai vicina.

                Alla forcella del Valon il momento del ritorno, la lunga discesa verso il fondo della val Noana. Il vallone impervio,  il sentiero ripido ma la nebbia per fortuna l’ho lasciata  a girovagare nella Busa delle Vette sul versante feltrino. Raggiunta la strada ho pensato: “Addio Vette, anche questo desiderio è realizzato, penso che non tornerò”. Ma già stamattina ho voglia di ritornare, magari d’autunno, col sole e  prima che cada la neve. (01/07/2015)
Le Vette poco sotto il passo della Finestra dove inizia la traversata

Oltre il passo finestra, piccolo passaggio a metà della cresta più bassa
Da una forcella del Sasso di Scarnia verso il Primiero
Il sentiero a mezza costa

Passaggi

Sasso di Scarnia e Monte Ramezza a destra con la nuvola

Sasso di scarnia

Un bel sorriso

Alpe Ramezza

Monte Ramezza tra sole e nuvole

Di la del rilievo si scende verso la Piazza del Diavolo

Discesa ne Valon

Sentiero nel Valon

Da fondovalle le Vette lontane nelle nuvole

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